venerdì 17 aprile 2020

"CARPE DIEM", COGLI IL GIORNO!

"Carpe diem", diceva Orazio.

Sebbene si sia diffusa una traduzione errata della locuzione latina, ovvero "cogli l'attimo", il senso delle parole di Orazio era diverso ed è molto attuale.

In questi giorni passati forzatamente tra le mura domestiche e con una sensibile riduzione del tempo dedicato al lavoro, è aumentato a dismisura il tempo da dedicare a noi stessi.

La traduzione letterale del "carpe diem" oraziano è "cogli il giorno" ed è un'esortazione a godere di tutto ciò che la vita ci offre nella nostra vita quotidiana. Di qualsiasi entità sia.

Sembra quasi che Orazio l'abbia scritto pensando ad una possibile quarantena. Ma lasciamo da parte le battute, altrimenti qualcuno potrebbe trarne materiale per paragonare il poeta latino a Nostradamus.

In questi giorni ci siamo conosciuti di più o, forse, abbiamo soltanto avuto il tempo di tirare fuori una parte di noi da tempo impolverata.

Abbiamo avuto modo di commuoverci vedendo un film insieme alle persone a noi care; o magari abbiamo avuto modo di ridere insieme a loro rivedendo una vecchia commedia.

Abbiamo avuto anche più tempo per parlare e per dirci cose che forse non avrebbero dovuto rimanere per così tanto tempo chiuse nel cassetto.

Ed abbiamo anche avuto modo di ascoltare lo splendido monologo di Stefano Massini, a Piazzapulita, su Sepulveda e sull'inviolabilità della nostra libertà per poi di fermarci a pensare di quanto vere siano quelle parole che ancora ci rimbombano dentro.

Ma forse non c'era bisogno di una pandemia per tutto questo.

Basterebbe -una volta terminata l'emergenza- conservare la voglia e la capacità di ritagliarsi del tempo per se stessi e per i propri cari e i propri amici, perché "cogliere il giorno" e godersi la vita in ogni sua sfaccettatura è stupendo. Ma è ancora più bello farlo in compagnia.

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